Il consumo di cannabis può accelerare la comparsa di problemi mentali. Ad evidenziare il legame tra la marijuana e le malattie della mente è una ricerca australiana recentemente pubblicata sulla rivista Archives of General Psychiatry.
In particolare, gli studiosi della Scuola di psichiatria dell’Università del Nuovo Galles del Sud hanno dimostrato che l’uso di questa droga può ‘anticipare’ di diversi anni l’insorgenza della schizofrenia.
Dopo aver raccolto i dati di 20mila persone affette da malattie psicotiche, i ricercatori hanno concluso che a coloro che fumavano cannabis i disturbi erano stati diagnosticati in media quasi tre anni prima di coloro che non facevano uso di tale sostanza. Si tratta di una differenza di tempo da non sottovalutare in quanto, spiegano gli studiosi, i sintomi psicotici hanno così una maggiore probabilità di manifestarsi durante gli anni formativi della persona e di aggravare l’impatto a lungo termine.
Al momento non è chiaro come l’uso di cannabis determini l’insorgenza di una malattia psicotica. Secondo i ricercatori ciò potrebbe derivare da fattori genetici o ambientali o più probabilmente essere il risultato di ‘interferenza’ sul cervello durante un periodo di importanti maturazioni neurologiche.
“I risultati offrono solide prove che interrompere o ridurre l’uso di cannabis può ritardare o anche prevenire dei casi di psicosi”, ha spiegato il coordinatore dello studio Matthew Large.
Tra le sostanze che creano dipendenza, come si legge sulla rivista, la cannabis è quella più utilizzata dopo il tabacco e l’alcol. Da un’indagine nazionale del 2009 circa l’uso di droga e la salute (The 2009 National Survey on Drug Use and Health) è emerso che più di 16 milioni di americani fanno regolarmente uso di cannabis e che la maggior parte dei consumatori di tale sostanza ha iniziato ad usare cannabis e altre droghe durante l’ adolescenza.
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