Il continuo aumento della temperatura – in aggiunta a smog, contaminanti chimici e radiazioni – può mettere a rischio la capacità riproduttiva maschile. A lanciare l’allarme sul ruolo dei cambiamenti climatici sulla fertilità degli uomini sono gli esperti riuniti per il Congresso nazionale ‘Natura Ambiente Alimentazione Uomo’ della Società Italiana di Andrologia (SIA).
Secondo gli ultimi dati presentati dagli andrologi, il numero medio degli spermatozoi degli uomini oggi è dimezzato rispetto a 40 anni fa e un italiano su 10 è ormai infertile: secondo gli esperti, oltre che dall’inquinamento ambientale, ciò potrebbe dipendere anche dal cambiamento climatico. È infatti noto che l’aumento della temperatura danneggia l’apparato riproduttivo maschile, molto più di quello femminile.
È stato riscontrato che in alcune specie animali un incremento di pochi gradi delle temperature esterne può dimezzare la fertilità e gli esperti temono che ciò stia avvenendo anche per l’uomo. Come ha spiegato Alessandro Palmieri, presidente SIA, gli studi sugli animali, ad esempio su farfalle e coleotteri, “mostrano che l’aumento delle temperature sta probabilmente contribuendo all’estinzione di alcune specie perché l’apparato riproduttivo maschile e gli spermatozoi sono molto sensibili al caldo. Inoltre, gli effetti negativi si tramandano anche sulla prole eventualmente generata che risulta meno fertile, con un 25% di riduzione delle capacità riproduttive”.
Anche l’esposizione dei maschi al calore durante l’età dello sviluppo mette a rischio la capacità riproduttiva una volta diventati adulti, in varie specie animali determinando un netto delle possibilità riproduttive. Sebbene l’uomo abbia più sistemi di protezione dell’organismo, i sospetti dell’incidenza del cambiamento climatico sulla fertilità sono ormai quasi una certezza anche per la nostra specie. Secondo alcuni studi, l’aumento di un grado della temperatura ambientale accresce ad esempio di 0,1 C° la temperatura scrotale e questo può compromettere la fertilità.
“L’involuzione della fertilità maschile – conclude Palmieri – pare ormai un dato di fatto ma incolpare solo il fumo, la chimica o le infezioni sessuali sembra ormai riduttivo: l’ambiente – incide non poco e non solamente per i lavoratori a rischio”.
Disclaimer
Le informazioni contenute in questo articolo sono puramente divulgative. Tutte le eventuali terapie, trattamenti o interventi energetici di qualsiasi natura che qui dovessero essere citati devono essere sottoposti al diretto giudizio di un medico. Niente di ciò che viene descritto in questo articolo deve essere utilizzato dal lettore o da chiunque altro a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione fisica. L’Autore e l’Editore non si assumono la responsabilità per eventuali effetti negativi causati dall’uso o dal cattivo uso delle informazioni qui contenute. Nel caso questo articolo fosse, a nostra insaputa, protetto da copyright, su segnalazione, provvederemo subito a rimuoverlo. Questo sito non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con una frequenza costante e prestabilita. Gli articoli prodotti da noi sono coperti da copyright e non possono essere copiati senza nostra autorizzazione