I germogli di broccolo possono essere alleati dei diabetici nel controllo del glucosio. Lo sostiene uno studio pubblicato su “Science translational medicine” dal titolo Sulforaphane reduces hepatic glucose production and improves glucose control in patients with type 2 diabetes. Secondo lo studio il sulforato, di cui è ricco questo ortaggio, inibisce la produzione di glucosio tenendo così sotto controllo la glicemia.
La ricerca ha riguardato 3800 composti utilizzati nei medicinali per diabetici. Tra questi uno dei più efficaci è risultato il sulforafano, della famiglia degli isotiocianati, di cui sono ricchi i broccoli. I ricercatori ne hanno quindi voluto valutare l’efficacia tramite una sperimentazione che ha coinvolto 97 pazienti: per 12 settimane ad alcuni di loro è stato somministrato il composto e ad altri un placebo.
E’ così emerso che il sulforato è in grado di attenuare diversi fattori legati al diabete: ha soppresso la produzione di glucosio da cellule epatiche e ridotto quella che deriva da enzimi. Inoltre il concentrato di sulforafano ottenuto da un estratto di germogli di broccoli, ha abbassato i livelli di emoglobina glicata (un indice usato per misurare il glucosio nel sangue) nei pazienti obesi.
Broccoli, un farmaco naturale alternativo per il trattamento del diabete
Il sulforafano dei broccoli ha attenuato l’eccessiva produzione di glucosio, con effetti che possono essere paragonati a quelli della metformina, un farmaco utilizzato contro il diabete che non può però essere adottato dal 15% dei pazienti a causa dei suoi possibili effetti collaterali sul fegato. A ciò si aggiunge il fatto che la metformina, ha ricorrenti effetti collaterali: il 30% dei pazienti che la assume accusa nausea, gonfiore, dolori addominali e diarrea.
Sebbene siano necessari ulteriori approfondimenti, l’uso del sulforafano potrebbe rappresentare una alternativa naturale per i 300 milioni di persone che soffrono di diabete di tipo 2.
1. Sulforaphane reduces hepatic glucose production and improves glucose control in patients with type 2 diabetes. Science Translational Medicine 14 Jun 2017: Vol. 9, Issue 394, eaah4477, DOI: 10.1126/scitranslmed.aah4477
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