Sebbene negli allevamenti italiani ed europei gli ormoni anabolizzanti per ‘gonfiare’ i bovini e rendere più tenera la carne siano vietati, sono molti gli allevatori che tuttora non rispettano il divieto.
È quanto emerge dai dati del Centro di referenza nazionale per le indagini biologiche sugli anabolizzanti animali, istituito dal Ministero della salute. A livello europeo la media di casi positivi riscontrati con le analisi chimiche è dello 0,2% (ogni 1000 campioni analizzati, 2 risultano trattati con sostanze vietate), i monitoraggi eseguiti in Italia con metodo istologico fanno salire questo dato al 15%.
Soltanto pochi giorni fa il Corpo forestale dello stato ha sequestrato oltre 17.000 confezioni di farmaci veterinari per un valore complessivo di 2,5 milioni di euro. I medicinali erano destinati a bovini e suini. La banda era composta da farmacisti, allevatori, grossisti e veterinari attivi in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna, coordinati da un grossista specializzato nella rivendita di farmaci veterinari.
Le autorità hanno condotto 101 perquisizioni per un totale di 65 persone indagate scoprendo che un gruppo di allevatori compiacenti acquistava farmaci in quantità superiore a quello somministrato realmente agli animali e le dosi in eccesso venivano utilizzate per il mercato clandestino.
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