Dopo l’epidemia tedesca, nei giorni scorsi è cresciuto l’allarme in Europa per il caso dei bambini francesi ricoverati in ospedale a Lille con sintomi compatibili con quelli provocati dal batterio Escherichia Coli. I bambini si sono sentiti male dopo aver consumato hamburger di marca ‘Steak Country’ acquistati in un supermercato appartenente alla catena internazionale ‘Lidl’.
La Coldiretti rassicura i consumatori sulla carne italiana su cui vengono effettuati circa 10 milioni di controlli l’anno sugli animali allevati nelle stalle presenti sul territorio nazionale, anche grazie ad una rete di circa 5mila veterinari, la più estesa in Europa.
In ogni caso la Coldiretti chiede che venga resa obbligatoria l’etichettatura di origine su tutti gli hamburger. Infatti, gli hamburger di carne bovina macinata e poi trasformata anche solo con l’aggiunta di un po’ di sale, rosmarino, pangrattato o farina, come la gran parte dei prodotti industriali in vendita nei supermercati, non devono riportare obbligatoriamente l’indicazione dell’origine in etichetta.
L’obbligo di indicare la provenienza della carne bovina in etichetta è in vigore per gli hamburger di carne macinata fresca (come nel caso della vaschetta refrigerata presentata nei banconi del supermercato) e in quelli di carne macinata tal quale trattata solo termicamente (surgelazione); tuttavia, sottolinea la Coldiretti, basta l’aggiunta di un qualche ingrediente per fare venire a meno questo obbligo e deve essere indicato soltanto lo stabilimento di trasformazione industriale, secondo il regolamento Ue N.1760/00 che istituisce un sistema di etichettatura delle carni bovine e delle carni bovine macinate che esclude dall’etichettatura d’origine obbligatoria i prodotti trasformati dall’industria (cioè processati) quali la bresaola e le carni bovine in scatola.
Si tratta, secondo la Coldiretti, di una situazione ingiustificata che peraltro apre facilmente le porte agli inganni dal momento che si rischia di fare passare come Made in Italy un prodotto importato dall’estero. È necessario pertanto intervenire, continua la Coldiretti, per estendere a tutti i prodotti l’obbligo di indicare in etichetta l’origine, come previsto dalla legge nazionale approvata all’unanimità dal Parlamento italiano lo scorso febbraio 2011.
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