I pesticidi rappresentano una minaccia per la salute dei più piccoli sin dall’età fetale. Già in utero infatti i bambini possono essere esposti ad agenti ambientali tossici che attraversano la placenta. È quanto emerso da uno studio presentato a Bari al XXV Congresso nazionale della società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps).
In particolare dalla relazione di Ruggiero Francavilla, specialista in Pediatria e nutrizione pediatrica, Unità di pediatria B.Trambusti del Policlinico Bari è emerso che la fonte maggiore di contaminazione per i bimbi è rappresentata dall’alimentazione.
Sono 3000 i potenziali ‘nemici’ a tavola da tenere sotto controllo, fra cui micotossine e pesticidi. Come ricordano i pediatri Sipps, le micotossine sono composti tossici prodotti da diversi tipi di funghi, appartenenti principalmente ai generi Aspergillus, Penicillium e Fusarium. La presenza di micotossine negli alimenti e nei mangimi può essere nociva e può provocare effetti avversi di vario tipo. Inoltre alcune micotossine sono immunosoppressive e riducono la resistenza alle malattie infettive. I pesticidi non si trovano soltanto negli alimenti, ma anche in gran parte degli ambienti in cui viviamo (case, scuole, luoghi di lavoro) e nelle acque sotterranee.
Secondo recenti ricerche l’esposizione ai pesticidi nel bambino aumenta significativamente il rischio di sviluppare tumori (del sangue e del cervello), sindrome da deficit di attenzione-iperattività, difficoltà di apprendimento e malattie endocrine. I pesticidi possono infatti alterare il funzionamento del sistema endocrino causando danni all’organismo, compromettendo il normale funzionamento del sistema ormonale.
Secondo gli esperti, tuttavia, alcuni accorgimenti possono aiutare a ridurre l’esposizione:
– variare il tipo di frutta e la sede di acquisto;
– preferire frutta e verdura biologica;
– conoscere quali sono i vegetali e la frutta più contaminati;
– lavare bene frutta e verdura prima di consumarla;
– parlare del problema con il pediatra.
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