Bimbi spesso ammalati? Nessun allarme, meno farmaci e più rimedi naturali

Se i bambini si ammalano spesso nel periodo dell’inizio della scuola d’infanzia o nei primi mesi di frequenza al nido i genitori non devono allarmarsi. Il bimbo, infatti, deve costruirsi un corredo anticorporale: le infezioni che colpiscono i bambini creano una risposta immunitaria persistente e duratura, per cui, dopo queste fasi della vita in cui si ammalano spesso, in seguito i bambini risultano immuni e possono affrontare indenni le stagioni a rischio (autunno-inverno-primavera), frequentando senza problemi la scuola dell’obbligo. A sostenerlo sono i pediatri della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale.

“I genitori devono farsi una ragione del perché i bambini si ammalano così frequentemente nei primi tempi di frequenza in una collettività infantile: l’immunità che i bambini acquisiscono li proteggerà dalle malattie nelle epoche successive”, ha spiegato il presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, Giuseppe Di Mauro. “È come se l’organismo dovesse pagare un pegno all’inizio per poi costruirsi un corredo immunitario importante e necessario per il futuro. I pediatri queste cose le conoscono e non si stancano di dirle ai genitori, ma serve ribadirle più volte, anche attraverso i media e la stampa”.

La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale ha dunque ribadito l’importanza di evitare la corsa ai farmaci come sistema di difesa del bambino. “Se è vero che le malattie infantili guariscono da sole, senza particolari cure, è nostro compito tranquillizzare i genitori nel non pretendere medicine per guarigioni veloci e immediate dei loro figli. Un comportamento di attesa, responsabile, legato ai consigli che inevitabilmente il pediatra darà loro, mette al riparo da un eccessivo ricorso ai farmaci, ma anche da mantenere l’attenzione giusta ai problemi di salute del bambino”, ha sottolineato Leo Venturelli, pediatra e componente del direttivo SIPPS.

“In questo modo si ribadisce l’importanza di lasciare all’organismo del bambino e alla natura la risposta migliore alla malattia, garantendo una alimentazione giusta, ricca in frutta e verdura, uno stile di vita attivo, prevalentemente all’aria aperta e non in ambienti chiusi anche al bambino convalescente, con l’obbligo di evitare la riammissione rapida in collettività dei nostri figli. Per questo servirebbe anche una tutela maggiore della famiglia, in particolare della madre, nell’ambito della previdenza sociale”.

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