I bambini non dormono più come facevano un secolo fa: se nel 1897 dormivano poco più di 10 ore e 20 minuti a notte, al giorno d’oggi il riposo complessivo si è ridotto a 9 ore e 10 minuti. A rivelarlo è uno studio condotto da tre ricercatrici australiane che hanno analizzato 218 studi clinici su bambini e sonno dal 1897 al 2009.
Le studiose guidate da Lisa Matricciani hanno consultato gli archivi medici di tutti gli studi relativi a sonno e bambini (ore consigliate, disturbi più diffusi, durata effettiva del riposo) e sono giunte alla conclusione che il ‘sonno perduto’ dei bambini è ricollegabile alla sovra-stimolazione tecnologica: tv, videogames e social network.
Ad aver ridotto le ore di sonno sono stati in particolare i bambini di Europa continentale, Stati Uniti e Canada. Mentre Australia, Gran Bretagna e Scandinavia hanno aumentato il tempo dedicato al sonno. A ridurre le ore di sonno sono in particolare gli adolescenti (91 minuti in meno tra 16 e 18 anni).
“Un bambino dovrebbe svegliarsi da solo al mattino. Se non lo fa, occorre mandarlo a letto prima”, spiegano le ricercatrici. Dormire poco, infatti, rende i bambini irritabili, impedisce loro di concentrarsi a scuola e imparare, ha effetti negativi sulla bravura negli sport e indebolisce il sistema immunitario. Si è anche scoperto che la mancanza di sonno innesca anche un gioco di ormoni responsabile di aumento dell’appetito e obesità.
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