“Basta antibiotici nel piatto”: batteri nel 63% della carne di pollo

Il 63% dei petti di pollo testati da Altroconsumo contiene batteri Escherichia coli resistenti agli antibiotici. È quanto ha rilevato l’inchiesta condotta dall’associazione su 40 prodotti acquistati tra Milano e Roma.

Altroconsumo sottolinea come le analisi siano risultate positive ai batteri Escherichia coli resistenti agli antibiotici. L’uso eccessivo di questi medicinali negli allevamenti (ma anche da parte delle persone nelle cure) fa sì che i batteri si fortifichino imparando a sopravvivere.

Una resistenza che si può trasferire a catena ad altri batteri con il rischio che gli antibiotici, farmaci essenziali per la cura delle infezioni, perdano efficacia. Come osserva l’associazione dei consumatori, l’antibioticoresistenza è un problema di salute pubblica di dimensioni globali, che passa per la tavola dei consumatori.

L’indagine di Altroconsumo conferma ora un allarme ormai globale: l’Organizzazione mondiale della sanità ha parlato di rischio di un’era “post-antibiotica”, in cui infezioni comuni e ferite leggere, che sono state curabili per decenni, possono tornare di nuovo a essere letali.

Altroconsumo ha aderito alla campagna di Consumer International, che raccoglie le organizzazioni dei consumatori di tutto il mondo, per dire “Basta antibiotici nel piatto”.

L’associazione segnala di aver già inviato lettere formali ai principali avicoltori e alle più importanti catene di distribuzione sollecitando la fine dell’abuso di antibiotici negli allevamenti, prevenendone l’utilizzo investendo sulla salute degli animali, garantendo buone condizioni igieniche e di vita a priori e non solo somministrando farmaci.

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