I bimbi che nei primi sei mesi di vita assumono antibiotici o farmaci antiacido sono più esposti al rischio di sviluppare allergie nell’infanzia. È quanto emerge da uno studio guidato dalla Uniformed Services University, nel Maryland, pubblicato sulla rivista Jama Pediatrics.
La ricerca ha coinvolto 792.130 bambini, tutti con una forma di assicurazione sanitaria (inseriti in un database sanitario del sistema militare). A 131.708 di loro erano stati somministrati antibiotici e a 60.209 antagonisti dei recettori H2 dell’istamina, mentre a 13.687 inibitori della pompa protonica (entrambi questi ultimi prescritti ad esempio per il reflusso gastroesofageo).
Dopo aver seguito i piccoli per una media di quattro anni, i ricercatori hanno riscontrato che i bimbi che avevano assunto precocemente i farmaci antiacido avevano più del doppio delle probabilità di sviluppare un’allergia alimentare rispetto a quelli che non li avevano utilizzati.
Il rischio è risultato particolarmente elevato per l’allergia al latte vaccino. I bambini a cui invece erano stati dati antibiotici avevano un aumento del rischio del 14 per cento per le allergie alimentari, del 51 per cento di anafilassi (un tipo potenzialmente fatale di reazione allergica) e più del doppio del rischio per quanto riguarda lo sviluppo di asma.
Gli studiosi ipotizzano che sia gli antiacido che gli antibiotici incidono negativamente sulla flora batterica intestinale e ciò potrebbe spiegare l’associazione emersa dalla ricerca.
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