Antibiotici negli allevamenti e infezioni dei bambini: quale legame?

Esiste un nesso tra la diffusione dell’antibioticoresistenza tra gli esseri umani e l’abuso di antibiotici per gli animali destinati alle nostre tavole. Su tale relazione hanno indagato i medici dell’American Academy of Pediatrics (AAP). In un articolo pubblicato su Pediatrics si legge:  “nonostante l’abuso e l’uso improprio di antibiotici nella medicina umana giochi un ruolo significativo, questa analisi si vuole concentrare su un aspetto meno conosciuto del problema, l’impiego di antibiotici negli allevamenti”.

Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), ogni anno due milioni di americani riportano infezioni provocate da batteri resistenti agli antibiotici e ogni anno l’80% di questi farmaci è destinato agli allevamenti per uso alimentare.

In Europa il ricorso agli antibiotici negli allevamenti è consentito solo per scopo terapeutico (reg. 1831/2003), negli USA, ma ancora di più in Cina, i farmaci vengono invece somministrati anche in assenza di malattie, come prevenzione di ipotetiche infezioni o per accelerare la crescita degli esemplari destinati al macello.

Molti dei farmaci usati con disinvoltura dagli allevatori – come le tetracicline e le streptogramine – sono gli stessi a cui ricorrono i pediatri per curare le infezioni batteriche dei bambini.

Come spiegano i pediatri, più vengono usati questi farmaci e più aumenta il rischio di diffusione di batteri resistenti. Questi ultimi possono raggiungere gli esseri umani attraverso il cibo o per contatto diretto con gli animali o dal del terreno contaminato dagli escrementi. Nel caso dei bambini le minacce più serie provengono dalle infezioni alimentari di salmonella, escherichia coli e campylobacter.

Disclaimer
Le informazioni contenute in questo articolo sono puramente divulgative. Tutte le eventuali terapie, trattamenti o interventi energetici di qualsiasi natura che qui dovessero essere citati devono essere sottoposti al diretto giudizio di un medico. Niente di ciò che viene descritto in questo articolo deve essere utilizzato dal lettore o da chiunque altro a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione fisica. L’Autore e l’Editore non si assumono la responsabilità per eventuali effetti negativi causati dall’uso o dal cattivo uso delle informazioni qui contenute. Nel caso questo articolo fosse, a nostra insaputa, protetto da copyright, su segnalazione, provvederemo subito a rimuoverlo. Questo sito non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con una frequenza costante e prestabilita. Gli articoli prodotti da noi sono coperti da copyright e non possono essere copiati senza nostra autorizzazione