L’Alzheimer sarà la malattia del futuro, il vero segnale dell’allungamento della vita media, che nel prossimo cinquantennio è prevista a 120 anni. Ogni 10 minuti un italiano si ammala di Alzheimer.
Attualmente si stima che le persone affette da demenza siano 35,6 milioni in tutto il mondo e questo numero è destinato a raddoppiare nei prossimi 20 anni: si prevedono infatti 65,7 milioni di malati nel 2030 e 115,4 milioni nel 2050. Secondo le stime in Italia la demenza colpisce circa un milione di persone, e di queste circa 600 mila soffrono della malattia di Alzheimer. Questi i dati diffusi alla vigilia della ventesima edizione della Giornata mondiale dell’Alzheimer, che si celebra domani 21 settembre. In ques’occasioe la Federazione Alzheimer Italia, rappresentate per l’Italia di ADI (Alzheimer’s Disease International), presenterà il nuovo Rapporto mondiale Alzheimer 2013, intitolato “Alzheimer: un viaggio per prendersi cura” e dedicato a come affrontare dopo la diagnosi il lungo percorso della malattia.
La malattia di Alzheimer è la più comune causa di demenza (rappresenta il 50-60% di tutti i casi). Si tratta di un processo degenerativo che colpisce progressivamente le cellule cerebrali, provocando quell’insieme di sintomi che va sotto il nome di “demenza”, ovvero il declino progressivo e globale delle funzioni cognitive e il deterioramento della personalità e della vita di relazione. La distruzione delle cellule cerebrali avviene poco alla volta, rendendo quasi irriconoscibili i primi segni che divengono eclatanti quando ormai la malattia è in fase avanzata e resta poco da fare. Allo stato attuale delle cose non esiste cura né terapie preventive.
L’Alzheimer non è una patologia che riguarda soltanto chi ne è affetto, ma ha un impatto devastante anche sui familiari e le persone che ne vengono coinvolte.
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