La solitudine può essere un fattore di rischio per l’insorgere dell’Alzheimer e di una demenza precoce. A sostenerlo è uno studio condotto da un team di ricercatori olandesi condotti dal dottor Tjalling Jan Holwerda e pubblicato sulla versione online del Journal of Neurology Neurosurgery and Psychiatry.
Lo studio dei ricercatori del Dipartimento di Psichiatria dell’ARKIN Mental Health Care e del VU University Medical Centre di Amsterdam ha coinvolto oltre 2.173 persone sane al basale, che sono state seguite per 3 anni.
Al termine del periodo di osservazione, i ricercatori hanno sottoposto i partecipanti ad una serie di test per valutarne il benessere e la salute mentale.
Sia all’inizio che alla fine dello studio poi, i partecipanti sono stati intervistati per ottenere dei dati autoriferiti sulla salute fisica, la capacità di svolgere le normali attività quotidiane e se e quanto si sentissero soli.
Tra coloro che vivevano soli, il 9,3% ha sviluppato demenza dopo i tre anni di studio, rispetto al 5,6% di coloro che durante questo periodo hanno vissuto con altre persone.
I danni maggiori della solitudine li hanno subiti coloro che oltre ad essere soli non avevano neanche il sostegno sociale o provavano sentimenti di solitudine.
I ricercatori non hanno riscontrato significative differenze tra i sessi.
“Questi risultati – spiegano gli autori dello studio – suggeriscono che i sentimenti di solitudine contribuiscono indipendentemente al rischio di demenza in età avanzata. È interessante notare che il “sentirsi soli” piuttosto che “essere soli”, e che è stato associato all’insorgenza della demenza, suggerisce che non è la situazione oggettiva ma, piuttosto, l’assenza percepita di legami sociali che aumenta il rischio di declino cognitivo”.
Fonte: La Stampa.it
Disclaimer
Le informazioni contenute in questo articolo sono puramente divulgative. Tutte le eventuali terapie, trattamenti o interventi energetici di qualsiasi natura che qui dovessero essere citati devono essere sottoposti al diretto giudizio di un medico. Niente di ciò che viene descritto in questo articolo deve essere utilizzato dal lettore o da chiunque altro a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione fisica. L’Autore e l’Editore non si assumono la responsabilità per eventuali effetti negativi causati dall’uso o dal cattivo uso delle informazioni qui contenute. Nel caso questo articolo fosse, a nostra insaputa, protetto da copyright, su segnalazione, provvederemo subito a rimuoverlo. Questo sito non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con una frequenza costante e prestabilita. Gli articoli prodotti da noi sono coperti da copyright e non possono essere copiati senza nostra autorizzazione