Aumentano in Italia i casi di ‘allergie solari’, o più correttamente di fotosensibilità. Tra le cause vi sono anche alcuni farmaci (ad esempio le creme antinfiammatorie locali usate contro i traumi), cosmetici inadeguati, piante irritanti e una dieta povera di frutta e verdura fresca.
“Dall’esperienza clinica e dalle richieste che ricevo attraverso un blog specializzato, in circa 5 anni è aumentato di circa il 20% il numero di persone che riferiscono allergie o intolleranze alla luce”, ha sottolineato all’Adnkronos Salute Riccarda Serri, presidente della Skineco, associazione internazionale di ecodermatologia.
Ad irritare la pelle possono essere anche le creme protettive “in particolare i prodotti che creano un film che non fa respirare la pelle. Sono creme occlusive a base di paraffine in eccesso”, ha aggiunto Serri. Anche alcuni filtri solari possono provocare danni alla salute. “Alcune di queste sostanze – ha spiegato l’esperta – filtri chimici (come i cinammati), sono imputati di essere disturbatori endocrini, tossici anche per organismi acquatici. Non a caso in molte zone dove ci sono coralli, è vietato immergersi con solari a base di filtri chimici”.
Per evitare le allergie da sole è dunque necessario, spiega Serri, preparare la pelle al sole. “Le reazioni della pelle, infatti, non vengono fuori dal nulla, ma nascono da abitudini sbagliate. Come ad esempio usare cosmetici inadeguati e mangiare poca frutta e verdura fresche, alimenti che contengono carotenoidi e antiossidanti, necessari per proteggere la pelle”.
In estate, poi, la pelle è bersaglio anche per le punture di insetti, all’origine di oltre il 20% delle visite dall’allergologo. I principali nemici sono api, vespe, calabroni e bombi che sono “anche causa delle punture più pericolose perché oltre alle reazioni cutanee ci possono essere problemi sistemici: dall’asma allo choc anafilattico”.
Si tratta di rischi che riguardano il 10% degli italiani, più sensibili. Reazioni gravi possono essere provocate anche dalle meduse. Come ha spiegato Antonio Cristaudo, responsabile Servizio di dermatologia Allergologica dell’Istituto Dermatologico San Gallicano Irccs di Roma, dipende da tipo di medusa, dalla zona del corpo dove avviene il contatto: si può andare da un lieve arrossamento fino a manifestazioni gravi, come necrosi che lasciano cicatrici permanenti.
Le allergie, poi, possono essere legate al contatto con piante irritanti. “In particolare – ha continuato l’esperto – in questo periodo i problemi riguardano le piante di fico. Pianta, foglia e frutto contengono infatti un latte ricco di sostanze fotosensibilizzanti e fototossiche. L’esposizione ai raggi solari dopo il contatto provoca reazioni della pelle. E purtroppo ci sono ancora persone che utilizzano impacchi fai da te come abbronzanti. Un vero autogol, perché si rischiano ustioni anche gravi”.
Disclaimer
Le informazioni contenute in questo articolo sono puramente divulgative. Tutte le eventuali terapie, trattamenti o interventi energetici di qualsiasi natura che qui dovessero essere citati devono essere sottoposti al diretto giudizio di un medico. Niente di ciò che viene descritto in questo articolo deve essere utilizzato dal lettore o da chiunque altro a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione fisica. L’Autore e l’Editore non si assumono la responsabilità per eventuali effetti negativi causati dall’uso o dal cattivo uso delle informazioni qui contenute. Nel caso questo articolo fosse, a nostra insaputa, protetto da copyright, su segnalazione, provvederemo subito a rimuoverlo. Questo sito non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con una frequenza costante e prestabilita. Gli articoli prodotti da noi sono coperti da copyright e non possono essere copiati senza nostra autorizzazione