Asma, riniti e congiuntiviti. A causa di smog, inquinamento e cambiamenti climatici si registra una crescita esponenziale del numero di persone allergiche al polline, aumentato nell’aria da 10 a 100 volto per via dell’aumento di mezzo grado della temperatura.
Secondo le stime negli ultimi anni la percentuale di italiani che soffrono di allergie è arrivata a uno su 4, e per alcune patologie fino a un italiano su 3. Quelle più diffuse sono sicuramente la rinite allergica, che colpisce sia adulti che bambini, ma sempre più diffuse e in aumento sono la congiuntivite e l’asma allergica. “Ma il ricorso all’omeopatia può aiutare a prevenirle”, spiega Ginevra Menghi, allergologa, immunologa clinica e medico omeopata romana.
“Da molti anni – prosegue Menghi – mi occupo sia delle strategie di prevenzione sia della cura delle patologie allergiche, avvalendomi di farmaci convenzionali e ricorrendo anche all’omeopatia che, in base alla mia esperienza clinica, rappresenta una valida scelta terapeutica. I medicinali omeopatici sono in genere privi di tossicità chimica e di effetti collaterali direttamente legati alla quantità di prodotto assunto. Per questo possono essere prescritti a soggetti allergici di tutte le età, compresi bambini, anziani e donne in gravidanza, che presentano limitazioni nell’uso delle terapie tradizionali”.
“Il paziente allergico infatti soffre di una patologia cronica, che va avanti per anni – continua l’esperta – quindi spesso incontra difficoltà nel seguire terapie farmacologiche prolungate o per i loro effetti collaterali (dalla sonnolenza al senso di intontimento fino alle difficoltà di attenzione) o perché restio all’uso di farmaci tradizionali. Con l’omeopatia il paziente segue la terapia in maniera più costante, avendo così una maggiore compliance, e riusciamo a fare un percorso di prevenzione sicuramente molto efficace e duraturo”.
A voler ricorrere alle terapia omeopatiche sono in particolare i genitori di bambini e le donne in gravidanza, categorie che hanno limitazioni oggettive o esigenze di utilizzare il meno possibile i farmaci tradizionali. Inoltre, bambini e mamme in attesa “sono particolarmente sensibili e recettivi all’omeopatia proprio perché utilizzano meno farmaci tradizionali, e hanno quindi risultati generalmente migliori e più duraturi nel tempo”.
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