Allergie alimentari: boom tra i bambini

In Europa oltre 17 milioni di persone, di cui 3,5 milioni con meno di 25 anni,  soffrono di allergie alimentari e il numero di allergici è in continua crescita.

È questo quanto emerso ieri nel corso del Food Allergy and Anaphylaxis Meeting dell’European Academy of Allergy and Clinical Immunology, in corso a Venezia dal 17 al 19 febbraio.

Le reazioni allergiche, in continuo aumento, sarebbero causate da cambiamenti nutrizionali e dall’esposizione a fattori ambientali tra cui il fumo di sigaretta, come ha spiegato Maria Antonella Muraro, presidente del congresso e responsabile del Centro Allergie e Intolleranze Alimentari dell’azienda ospedaliera dell’Università di Padova.

“La mancata esposizione fin da piccolissimi a particolari fattori batterici – spiega Maria Antonella Muraro – pare ridurre le possibilità che il nostro sistema immunitario riconosca che cosa è innocuo e cosa non lo è, scatenando una risposta anche nei confronti di proteine presenti nei cibi e generalmente tollerate dal nostro organismo”.

A preoccupare in particolar modo è il boom di allergie registratosi negli ultimi anni tra i più piccoli. La fascia di età più colpita dalle allergie alimentari è quella fra zero e cinque anni con ben un milione e 200mila bimbi allergici; un milione sono gli allergici fra 5 e 10 anni e altri 800mila quelli fra 10 e 18 anni.

Negli ultimi dieci anni il numero dei bambini allergici è raddoppiato, i ricoveri per shock anafilattico nella fascia fra 0 e 14 anni sono aumentati di sette volte e le visite ambulatoriali pediatriche per allergie alimentari sono triplicate. L’allergia più frequente in Italia nei piccoli è quella al latte vaccino, non tollerato da oltre 100mila bimbi fra zero e cinque anni.

Altri 80mila bimbi italiani al di sotto dei 5 anni di età non tollerano le uova, 50mila sono allergici a noci, nocciole e arachidi, 40mila ad altri alimenti fra cui frutta, verdura e crostacei.
In Europa continentale l’allergia alimentare mediamente più diffusa è quella a frutta fresca e verdura, nei paesi anglosassoni prevale la frutta a guscio, soprattutto noci, nocciole e arachidi. Segue l’allergia ai crostacei e al pesce, in particolare al merluzzo, che prevale nei Paesi Scandinavi e del Nord Europa.

Secondo un recente studio dell’Università di Torino, l’alimento più allergizzante negli adulti è  la nocciola (26%), seguita dalla verdura (14%), dalla frutta fresca, soprattutto pesche e albicocche, (12%), crostacei (10%), pesce (7%) legumi ( 6%), semi (6%), grano (5%).

Ma esiste un modo per prevenire le allergie alimentari? Secondo alcuni studi presentati a Venezia un valido aiuto è rappresentato dallo yogurt i cui fermenti lattici, preziosi per i loro effetti antinfiammatori e protettivi, possono infatti aiutare a prevenire le allergie alimentari e ad alleviarne i sintomi.

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