Gli alimenti per l’equilibrio della flora intestinale

Per mantenere una buona flora intestinale è importante assumere del buon cibo.
A tal proposito uno degli studi più recenti, condotto all’Università del Nebraska (USA) e pubblicato da International Society for Microbial Ecology, ha coinvolto 28 adulti che sono stati sottoposti, a rotazione, a tre tipi di interventi dietetici, caratterizzati dall’aggiunta, alla dieta abituale, per quattro settimane, di 60 g di fiocchi di orzo integrale, oppure 60 g di fiocchi di riso integrale, oppure metà fiocchi di un tipo e metà dell’altro.

In tutti questi casi, e in particolare dopo il consumo di fiocchi misti, si è osservato, oltre a una modifica positiva della composizione del microbiota intestinale, anche una diminuzione dei livelli plasmatici di un mediatore dell’infiammazione (IL-6) e una riduzione del picco glicemico successivo al pasto.

“In questo studio si è visto — ha commentato Marco Gobbetti, professore di microbiologia degli alimenti all’Università di Bari — che anche un modesto consumo di cereali integrali porta a una modifica del microbiota intestinale che coincide con il miglioramento di indici importanti per la salute. Del resto, gli alimenti sono fonte di nutrienti, oltre che per l’uomo, anche per la popolazione microbica del tratto gastrointestinale ed è quindi evidente l’importanza di approfondire le conoscenze in questo campo”.

“Di certo, — ha concluso Gobbetti — potrà dire qualcosa al riguardo uno studio, finanziato come “Programma di ricerca scientifica di rilevante interesse nazionale”, appena avviato in collaborazione con dieci centri di ricerca, per verificare l’influenza di tre tipi di dieta (onnivora, vegetariana e vegana) sulla composizione microbica intestinale e salivare.

Mantenere il corretto equilibrio del microbiota intestinale, costituito da numerosissime specie batteriche, si sta rivelando sempre più importante non soltanto per la prevenzione delle infezioni gastro-intestinali, ma anche per il buon funzionamento del sistema immunitario e il possibile ruolo protettivo nei confronti di obesità, diabete di tipo 2, malattie infiammatorie intestinali, tumori del colon.

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