Dalla Commissione europea un ultimatum all’Italia sul trattamento delle acque reflue. La Commissione chiede al nostro Paese di “assicurare che le acque reflue prodotte dagli agglomerati con più di 10mila abitanti e scaricate in aree sensibili siano adeguatamente trattate”. La mancanza di idonei sistemi di raccolta e trattamento, “che avrebbero dovuto essere istituiti già dal 1998, comporta rischi per la salute umana, le acque interne e l’ambiente marino”.
La Commissione ha dunque deciso di “emettere un parere motivato”. L’Italia ha ora due mesi per mettersi in regola. Se non adotterà i provvedimenti necessari, potrà essere deferita alla Corte di giustizia dell’Ue.
Malgrado la normativa Ue nel nostro Paese lmeno 143 città disseminate sul territorio italiano non sono ancora collegate ad un impianto fognario adeguato, sono prive di impianti per il trattamento secondario e/o non hanno la capacità di gestire le variazioni di carico delle acque reflue.
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