L’abuso di analgesici può compromettere la funzionalità del fegato. Eccessivi dosaggi di paracetamolo possono infatti portare all’insufficienza epatica acuta fino a sviluppare epatiti fulminanti. L’allarme è stato lanciato in occasione del congresso dell’associazione americana per lo studio delle malattie del fegato che si è tenuto a Boston lo scorso mese. Al congresso è stato presentato anche uno studio della North Western University di Chicago che mette in luce i rischi derivanti da un’assunzione inconsapevole di paracetamolo in soggetti che fanno uso di più farmaci contemporaneamente.
Lo studio afferma che l’overdose da paracetamolo “è la principale causa di insufficienza epatica acuta in occidente, con un quinto di tutte le morti collegabili ad assunzione di paracetamolo dovute a overdose accidentali”. I ricercatori affermano che “un uso non intenzionale di combinazioni tra analgesici oppiacei e analgesici a base di paracetamolo con altri farmaci sempre contenenti questo principio, è una causa importante di tossicità epatica”.
Come ha sottolineato il gastroenterologo del policlinico Gemelli di Roma Antonio Gasbarrini “il paracetamolo va usato con cautela: a basse dosi è sicuro, ma a a dosi eccessive può distruggere il fegato”. L’esperto ha sottolineato che in Italia non si registra una tendenza all’abuso come accade invece in Usa, complice anche il fatto che negli Stati Uniti il paracetamolo è vendibile tra i farmaci da banco. L’abuso tra gli americani è tale che l’epatite fulminante da paracetamolo e’ qui la prima causa per i trapianti di fegato”. L’invito resta comunque quello alla cautela: “anche i farmaci apparentemente innocui possono infatti essere pericolosi se usati in eccesso”.
L’abuso di analgesici, tuttavia, oltre a mettere in serio pericolo la funzionalità del fegato può aumentare il rischio di perdita d’udito. A sostenerlo è uno studio diffuso dal sito www.farmacovigilanza.org, servizio fornito dalla Società Italia di Farmacologia e di cui Terra Nuova riporta una sintesi.
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