08/07/2015
Sardegna: approvati criteri e modalità di esercizio delle medicine non convenzionali
Omeopatia, agopuntura, fitoterapia. Sono stati approvati in Sardegna criteri e modalità di esercizio delle medicine non convenzionali. Su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, la giunta regionale ha infatti approvato la delibera che definisce i criteri e le modalità per la certificazione e l’esercizio della medicina non convenzionale.
Ecco cosa prevede la delibera approvata su proposta dell'assessore della Sanità Luigi Arru.
Accesso alle cure non convenzionali. I cittadini - pazienti potranno accedere alle cure da parte di professionisti, in possesso di idonea formazione nelle discipline dell’agopuntura, fitoterapia, omeopatia e omotossicologia, considerate sistemi di diagnosi, cura e prevenzione che affiancano e arricchiscono la medicina ufficiale “e hanno come scopo – aggiunge Arru - la promozione e la tutela della salute, la cura e la riabilitazione”.
Elenco dei professionisti. Sempre a tutela dei cittadini saranno istituiti presso gli ordini professionali gli elenchi distinti per disciplina di coloro che sono abilitati a tali cure.
Il percorso formativo. Deve avere la durata di almeno 400 ore di formazione teorica alle quali si aggiungono 100 ore di pratica clinica, delle quali il 50% di tirocinio pratico supervisionato da un medico esperto nella disciplina. La formazione sarà a totale carico del professionista.
Accreditamento per la formazione. Possono essere accreditate associazioni e società scientifiche, enti pubblici e privati di formazione che si avvalgano di professionisti qualificati nelle discipline di fitoterapia, omeopatia e agopuntura. "L'accreditamento - spiega l’assessore - è rilasciato dalla Regione in cui l’ente ha sede legale e ha valore nazionale".
"Con questa delibera – precisa Arru – recepiamo l’accordo della Conferenza permanente tra Stato, Regioni e Province in materia e le regole attuative disciplinate del Ministero della Salute. Grazie a questo accordo, viene tutelata la libertà di scelta del cittadino e dello stesso medico di usufruire e praticare tali cure, nell’ambito di un rapporto informato e consensuale, e nel rispetto delle regole deontologiche della professione".





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