È entrata in vigore il 15 agosto scorso la nuova ricetta con l'indicazione del principio attivo, ovvero il nome della sostanza contenuta nel farmaco che possiede proprietà terapeutiche. Ciò è già sufficiente perchè la ricetta sia valida e il farmacista consegnerà all'assistito il farmaco dal prezzo più basso contenente quel principio attivo.
Il medico puo' anche aggiungere il nome commerciale di un farmaco, specificando che non e' sostituibile, ma accompagnandolo con una sintetica motivazione scritta.
Il Ministero della Salute ha sottolineato che queste disposizioni “non riguardano le terapie croniche già in corso” per evitare possibili inconvenienti nel passaggio da un medicinale all’altro.
Secondo la Federazione italiana medici medicina generale (Fimmg) i medici hanno 30 giorni di tempo per adeguarsi alle novità sulle ricette.
Al paziente rimane comunque la possibilità già prevista dal decreto "Cresci Italia" di chiedere al farmacista un medicinale, sia equivalente che di marca, con lo stesso principio attivo ma con un costo più alto, pagando a proprie spese la differenza di prezzo rispetto al farmaco meno costoso.
Secondo Silvestro Scotti, vice segretario nazionale Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale), la nuova modalità di prescrizione dei farmaci “potrebbe determinare un aumento della conflittualità medico-paziente nei presidi di guardia medica e guardia turistica”. Scotti denuncia “mancanza di adeguate informazioni ai cittadini” e critica la scelta di promulgare le nuove disposizioni a Ferragosto.
“L’assenza di informazione agli utenti – prosegue Scotti - mette questi nella condizione di non dotarsi delle opportune documentazioni da produrre al medico che li vede occasionalmente e che quindi non ha strumenti di valutazione, se non la dichiarazione verbale del cittadino, per collegare le proprie decisioni a un primo episodio di patologia cronica o a un nuovo episodio di patologia non cronica”.
28/08/2012
Farmaci: in vigore la nuova ricetta con il principio attivo





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