29/06/2011
Psicofarmaci ai bambini senza il consenso dei genitori
di Redazione
Fonte: Giù le Mani dai Bambini
Surreale “non risposta” del Ministero Salute all’interrogazione Binetti: ignorate le registrazioni con le testimonianze dei genitori che denunciano la somministrazione di psicofarmaci senza il loro consenso informato. Poma (Giù le Mani dai Bambini): “E come nel teatro dell’assurdo, chiedi una cosa e ne rispondono un’altra, è il peggio della Prima Repubblica, ma soprattutto ignorano il problema, evidentemente non hanno interesse per la salute di questi minori”. Binetti (Camera): “Dire che non sono soddisfatta di questa risposta è un eufemismo”.
L’interrogazione presentata dall’On. Paola Binetti e dall’On. Antonio De Poli (Terzo Polo) al Ministero della Salute era puntuale e assai articolata: prendeva spunto da un inquietante fatto di cronaca, le interviste rilasciate da genitori che hanno dichiarato di aver assistito alla somministrazione di psicofarmaci ai propri figli senza aver rilasciato il loro consenso informato, previsto obbligatoriamente dalle norme. Un illecito grave – se accertato – che aveva spinto i due Parlamentari, al fine di meglio tutelare le famiglie con figli problematici sotto il profilo del comportamento a scuola, a interpellare il Ministro della Salute On. Fazio, chiedendo non solo conto dell’accaduto, ma domandando anche di verificare la situazione negli istituti scolastici della penisola, dove una casa editrice distribuisce kit a pagamento per formare gli insegnanti sull’iperattività infantile intesa come malattia tout-court, da curare magari con psicofarmaci. La risposta del Ministero oltre che farsi attendere mesi e mesi – segno inequivoco di scarso interesse per il diritto alla salute dei più piccoli - ha deluso le più modeste aspettative.
E’ intervenuto sul punto Luca Poma, giornalista e portavoce nazionale di Giù le Mani dai Bambini, il più rappresentativo comitato indipendente per la farmacovigilanza pediatrica in Italia: “Sulla scarsa sollecitudine del Ministero preferisco non pronunciarmi, sarei troppo duro. Nel merito della risposta della Sottosegretaria Francesca Martini, non so se sorridere o se arrabbiarmi: è la classica ‘risposta dello struzzo’, che confonde il modo in cui le cose dovrebbero andare con il modo in cui le cose effettivamente vanno.
Abbiamo presentato prove evidenti della violazione dei protocolli che regolano la somministrazione di psicofarmaci ai bambini in Italia, e delle due l’una: o questi genitori hanno mentito rilasciando le interviste e andavano denunciati alla Magistratura – e così non è! – oppure quello che hanno affermato è vero e il Ministero avrebbe dovuto prendere iniziative formali e incisive per riportare nella norma una gestione assai approssimativa da parte di alcuni centri che somministrano quotidianamente metanfetamine a bambini, nel vano tentativo di curare una malattia inesistente in quanto tale, che i nostri psichiatri di fiducia ci riferiscono avere invece cause ambientali, sociali e mediche non psichiatriche.
Invece l’atteggiamento del Ministero e dei Suoi organismi tecnici di consulenza è quanto di più ‘inautentico’ ci possa essere: dietro le quinte manifestano disagio per la denuncia pubblica e contattano i centri per capire cosa stia succedendo, mentre nella risposta all’On. Binetti fanno finta di nulla, dando una lunga e inutile risposta di circostanza senza neppure accennare alle registrazioni pubblicate sul nostro portale, il cui contenuto è assolutamente inequivoco, ha concluso Poma.
L’On. Binetti ha così commentato la risposta del Ministero della Salute: “Dire che non sono soddisfatta è un eufemismo, e sorprende in una persona sempre straordinariamente attenta ai problemi dell'infanzia e del disagio dei bambini com’è la Sottosegretaria Martini l’estrema genericità della risposta, che elude il quesito posto. Mi sarei se non altro aspettata una presa di posizione ferma del Ministero per riportare in riga chi ha sbagliato e garantire l’efficienza piena del Sistema Sanitario Nazionale su un punto così delicato, che riguarda la salute dei più deboli tra noi, i bambini. Sembra quasi che nel nostro paese si possano commettere degli illeciti a spese della salute dei minori e che questo non costituisca un problema per il Governo”, ha concluso la Parlamentare.
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