09/01/2017
Psicofarmaci ai bambini: “ministro Lorenzin tace sui rischi”
Assurdo comportamento del ministro della Salute Lorenzin sulla vicenda degli antidepressivi a base di paroxetina che, somministrati a bambini e ragazzi, potrebbero provocare comportamenti violenti e tendenze suicide.
A distanza di un anno, e dopo due lettere ufficiali inviate dall’eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini per sollecitare l’attenzione del Ministro, tutto tace e niente è stato fatto.
Pedicini, che è coordinatore della Commissione ambiente e sanità del M5s al Parlamento europeo, aveva segnalato alla Lorenzin la pericolosità della somministrazione dei suddetti psicofarmaci, in quanto vari e autorevoli studi internazionali avevano denunciato un aumento clinico delle problematiche comportamentali.
L’eurodeputato lancia ora un nuovo appello al Ministro, e chiede la collaborazione della stampa affinché venga diffuso questo comunicato, per dare risposte alle tante segnalazioni ricevute da genitori che hanno figli in cura con farmaci a base di paroxetina.
Questi gli stralci di una mail inviata da una mamma a Pedicini alcuni giorni fa: "Egr. On. le scrivo questa mail per sapere se ha avuto risposta dal ministro Lorenzin circa i risultati del tavolo di monitoraggio sugli psicofarmaci ai bambini. La questione è molto importante per me e la mia famiglia ma credo interessi tantissimi genitori. Spero che mi faccia sapere qualcosa. Firmato: una mamma disperata e sfiduciata che non si arrende".
Ritornando alle lettere inviate alla Lorenzin, l’eurodeputato del M5s aveva chiesto alla ministra di far sapere quali siano stati i risultati e le conclusioni raggiunte dal tavolo tecnico di monitoraggio sull’uso degli psicofarmaci contenenti paroxetina, attivato, alcuni mesi fa, presso il Ministero.
Inoltre, aveva proposto che il Ministero si attivasse su tre specifici aspetti: 1) La predisposizione di controlli sui titolari delle autorizzazioni per la commercializzazione di farmaci a base di paroxetina; 2) La comunicazione di tutti i dati relativi alla spesa sanitaria sostenuta dallo Stato italiano negli ultimi 5 anni per il rimborso di farmaci a base di paroxetina; 3) La presa in carico di questo delicato problema, da parte dell’Agenzia italiana del farmaco, volta a informare i medici italiani circa l’inopportunità di prescrivere il farmaco suddetto.
Oltre a ciò, Pedicini aveva sottolineato che l’aumento clinico delle conseguenze avverse sui minori a causa della paroxetina, è stato certificato, oltre che da uno studio pubblicato sul British Medical Journal, anche da un’altra e più recente ricerca scientifica prodotta dal Nordic Cochrane Centre di Copenaghen.
Infine, va evidenziato che la comprovata assenza di efficacia nella fascia di età dei minori, rimuoverebbe ogni possibile ragione di uso di queste sostanze, per cui la loro commercializzazione sarebbe giustificata solo da logiche di mercato a danno della salute di bambini e ragazzi.
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