29/04/2019
La perdita del compagno. Storia di un legame affettivo tra due cavalli in Omeopatia veterinaria
Fonte: Il Granulo
Questa è la storia di due cavalli, pazienti omeopatici da anni. Lei, una quarter araba di nome Iuna di 10 anni; lui, un ventenne maremmano migliorato, Cesare Augusto. Vivevano insieme da quasi quattro anni quando, tolti dal maneggio in cui alloggiavano, sono andati a trascorrere una vita più a misura equina in una casa privata.
Lei, piena di vitalità e allegria, voglia di muoversi e “mostrare la coda”, come sanno fare i cavalli arabi, stava diventando matta dentro il box in cui era costretta. Lui, un simpatico cavallo “di mondo” disinvolto e amicone, fu fortunosamente sottratto al destino del mattatoio cui era stato condannato perché “zoppo incurabile”, secondo la diagnosi veterinaria.
Nella nuova sistemazione si erano stabiliti subito degli equilibri a favore di lei. Gelosa, possessiva, era tutto suo: l’aria, il box, il fieno, il secchio. Iuna esprimeva il suo caratterino con velocissimi morsi e calci fulminei: un bel tipetto Lachesis. Lui un bonaccione che, seppur molto intelligente, subiva l’autorità del più forte ingegnandosi peraltro a combinare sempre guai: scappava per rubare cibo, aprendo diligentemente cancelli e sfondando staccionate. Ha preso molto Lycopodium per i ricorrenti problemi gastroenterici e la sua magrezza cronica. Gli è stato somministrato anche Antimonium crudum per la duplice azione sull’apparato gastroenterico e per favorire la ricrescita dello zoccolo. Che è puntualmente avvenuta: tolti i ferri correttivi e iniziato un pareggio naturale del piede, anche grazie alle cure omeopatiche, il buon vecchio Cesare ha smesso per sempre di zoppicare. I piccoli incidenti, tagli, traumi, leggere indigestioni, o raffreddamenti, sono sempre stati curati omeopaticamente: arnica, ruta, apis, belladonna, aconitum, nux vomica, phosphorus, senza mai usare antibiotici.
Dopo le cure omeopatiche, in sospetto di verminosi bastava poi una semplice conta parassitaria in laboratorio per evidenziare la presenza o meno di parassiti ed evitare di somministrare il vermifugo.
I cavalli tra di loro creano dei legami affettivi molto forti e la separazione è vissuta in modo traumatico: dapprima si disperano poi si chiudono in un lutto che può portare a profonde depressioni e malattie. Questo capita spesso a soggetti che, a causa della loro vendita, subiscono la violenza di lasciare il luogo dove avevano fatto amicizia con i vicini di box; oppure capita a cavalli che sono “sparigliati”, cioè quando si separano due soggetti che tiravano lo stesso calesse o lavoravano in coppia, o cambiano proprietario al quale erano affezionati (e l’uomo quasi mai lo capisce!).
Quando capitava che uno dei due protagonisti di questa storia, Iuna o Cesare Augusto fosse montato lasciando l’altro a casa, l’escluso era preso dal panico, nitriva, correva e si copriva di sudore, fino al ritorno del compagno e allora tutto tornava in quiete. Sempre vicini uno all’altra, è trascorsa serena la vita di due cavalli che hanno occupato il giardino di una villetta e sono diventati parte della famiglia composta da umani, cani, gatti, maiali e galline.
La scorsa estate, complice il caldo, la vecchiaia e forse un tumore dopo una vita tumultuosa, il glorioso Cesare Augusto, si è accasciato al suolo e ci ha lasciato. La reazione di Iuna è stata commovente. Quando ha compreso di esser rimasta sola, nitrendo e disperandosi, cercava in ogni luogo il suo compagno: correva al cancello, tornava nel box, si affacciava alla staccionata, saliva verso la rete, guardava per strada. I suoi nitriti, che echeggiavano penosamente nella valle, sono stati sentiti da tutto il vicinato. Poi, pazientemente, aiutata dal rimedio Ignatia amara, è tornata alla tranquilla condizione di prima, anche grazie al sostegno di due imprevedibili e provvidenziali amiche, che a lungo aveva snobbato perché “più basse” e in “sovrappeso” (insomma, due maiale).
Il trauma per la perdita del compagno, lo stress, la polvere, il tempo secco, il fieno polveroso le hanno provocato una tosse secca insistente, con sensibilità alla trachea: ha ripreso Lachesis, suo rimedio di fondo ed è stato cambiato il fieno. Ora la sua salute è soddisfacente e ha messo su un folto pelo invernale e nitrisce solo per ricordare che è arrivata l’ora dei pasti!
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