25/01/2011
Poco sonno e troppa tv? Ecco come si diventa obesi
Stare in piedi fino a tardi nel fine settimana aumenta nei bambini le probabilità di diventare obesi. Il minor numero di ore trascorse a letto limita infatti la produzione di un ormone fondamentale per il metabolismo. A rivelarlo è una ricerca condotta dagli studiosi dell'Università di Chicago e pubblicata sulla rivista Pediatrics.
I ricercatori hanno osservato 308 bambini tra i 4 e i 10 anni calcolando il loro indice di massa corporea e le ore di sonno totalizzate lungo tutto l'arco della settimana. Nei piccoli con meno ore di sonno durante il week-end sono stati riscontrati livelli più alti di insulina, colesterolo 'cattivo' e proteina C-reattiva, tutti fattori legati all'obesità e ai problemi cardiovascolari in età adulta.
Come hanno spiegato gli autori dello studio, “la mancanza di sonno provoca una minore secrezione di leptina nelle cellule grasse, e aumenta invece quella dell'ormone grelina, e questi due fattori aumentano l'appetito”. Gli studiosi, dunque, consigliano ai genitori di abituare i bambini a dormire di più a lungo per evitare conseguenze gravi nel corso della loro vita.
Inoltre madri e padri dovrebbero, durante i pasti, spegnere la televisione. L'abitudine di consumare pranzo e cena davanti alla tv (fedele compagna del 28% degli italiani durante i pasti sette giorni su sette) rappresenta infatti la terza causa di sovrappeso e obesità tra gli abitanti del nostro Paese. Come rivela infatti un'analisi dell'Osservatorio Adi-Nestlé sullo stato di forma fisica e sulle abitudini alimentari degli italiani, il 43% degli obesi dichiara di consumare regolarmente (oltre 5 volte la settimana) i pasti davanti alla tv. La percentuale si abbassa per le persone in sovrappeso (39%) e di peso normale (33%).
Giuseppe Fatati, coordinatore scientifico dell'Osservatorio e presidente della Fondazione Adi (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica) specifica che la ricerca non è “un atto di accusa alla televisione: è forse però il caso di toglierla dal menu abituale dei nostri pranzi e delle nostre cene”.
“L'aumento di peso – sottolinea Fatati - è spiegabile con la scarsa considerazione prestata a quello che si mangia in relazione ad un'attività passiva che assorbe in toto l’attenzione”.
- ARTICOLI COLLEGATI:
- >> Obesità: emergenza uomini e bambini
- >> Obesità: i chili di troppo accorciano la vita
- >> Contro l'obesità arriva la 'Frutta nelle scuole'
12,35 €
(-5%)





-
04/03/2020
Gli usi e le proprietà benefiche del finocchio di Alessia Ferla -
13/01/2020
Pesticidi e rischi per la salute umana di Alessandra Profilio -
20/12/2019
La dieta del diabetico: cosa mangiare e i cibi da evitare di Alessandra Profilio -
20/12/2019
I benefici del peperoncino per la salute di cuore e cervello di Alessia Ferla -
22/11/2019
Dieci consigli per una spesa amica del clima e del pianeta di Redazione InformaSalus.it
-
27/11/2019
Gravidanza e prima infanzia: buone pratiche più diffuse ma si può migliorare di Alessia Ferla -
18/11/2019
I cambiamenti climatici colpiranno la salute dei bambini che nascono oggi di Alessia Ferla -
06/11/2019
Psicofarmaci a bambini e adolescenti: cresce il ricorso a farmaci antidepressivi di Redazione InformaSalus.it -
06/11/2019
Smartphone e tablet modificano il cervello dei bambini di Alessia Ferla -
16/10/2019
Fame, obesità e diete improprie: la malnutrizione affligge i bambini di Redazione InformaSalus.it
-
17/01/2020
Sangue dal naso: perché avviene e quando preoccuparsi di Alessandra Profilio, Michele Toffolon -
20/12/2019
Le sigarette elettroniche aumentano il rischio di malattie respiratorie di Alessia Ferla -
04/12/2019
A Milano il primo ospedale dedicato alla salute delle donne di Alessia Ferla -
02/12/2019
L'utilizzo dell'agopuntura nelle donne con tumore di Alessandra Profilio -
02/12/2019
Insegnare in ospedale? Ecco la storia di un professore e dei suoi ragazzi di Gioia Locati
Le informazioni contenute in questo articolo sono puramente divulgative. Tutte le eventuali terapie, trattamenti o interventi energetici di qualsiasi natura che qui dovessero essere citati devono essere sottoposti al diretto giudizio di un medico. Niente di ciò che viene descritto in questo articolo deve essere utilizzato dal lettore o da chiunque altro a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione fisica. L'Autore e l'Editore non si assumono la responsabilità per eventuali effetti negativi causati dall'uso o dal cattivo uso delle informazioni qui contenute. Nel caso questo articolo fosse, a nostra insaputa, protetto da copyright, su segnalazione, provvederemo subito a rimuoverlo. Questo sito non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con una frequenza costante e prestabilita. Gli articoli prodotti da noi sono coperti da copyright e non possono essere copiati senza nostra autorizzazione