13/07/2009
Danni da vaccini, il Tar boccia i parametri uguali per tutti
I giudici stabiliscono risarcimento per i danni esistenziali ad una ragazza con lesioni irreversibili
Non vanno risarciti tutti nello stesso
modo i pazienti che hanno subito un danno dopo una vaccinazione. Il
parametro uguale per tutti (12,5 percento) nel risarcire chi ha subito
danni irreversibili da vaccino non è conforme alla legge. Lo ha
stabilito il Tar del Lazio accogliendo un ricorso di una ragazza
danneggiata in maniera irreversibile dalla vaccinazione obbligatoria.
Dichiarando illegittima la riduzione ministeriale, i giudici hanno
stabilito per la ragazza un risarcimento anche per i danni
esistenziali, pari al 20 percento delle somme pagate in ritardo, o non
pagate.
Il 23 luglio scorso, i genitori della ragazza si erano rivolti al Tar,
con l'avvocato Marcello Stanca (presidente Amef), chiedendo di
annullare la parte del decreto che non prevede una priorità nei
pagamenti, nè una diversificazione dell'indennizzo decennale in
relazione alla gravità dei danni. I giudici hanno ritenuto che «non
appare conforme alla ratio della legge - si legge nella sentenza -
adottare un parametro uguale per tutti», e sottolineato come la diversa
rilevanza e gravità dei danni sembra invece essere presa in
considerazione da un ulteriore articolo della legge «in funzione della
indicazione di una misura massima e quindi sul presupposto di una
ragionevole diversificazione». «Si tratta di una sentenza di portata
innovativa in quanto lo Stato, caso unico, è stato condannato a pagare
una multa del 20 percento delle somme pagate in ritardo, o non pagate;
e questo vale per almeno 350 di 700 persone cui sono dovuti 200.000
euro di arretrati», ha detto l'avvocato Stanca preannunciando una
richiesta di risarcimento «al ministro della Salute in persona, per
tutti i soci Amev ingiustamente e colpevolmente pretermessi».





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