13/09/2013
I cittadini si mobilitano in difesa dell'omeopatia
di Redazione
E' nato un comitato spontaneo costituito da un gruppo di cittadini, il “Comitato Difendiamo l’Omeopatia”, che sta cercando il sostegno di informatori, medici, farmacisti e aziende, per scongiurare la possibile scomparsa di innumerevoli farmaci omeopatici dopo l’annuncio degli elevati oneri imposti dall’Agenzia Italiana del Farmaco per l’immissione di nuovi prodotti in commercio.
Di fatto le migliaia di euro necessari per l’immissione in commercio di ogni singolo farmaco sono una cifra spropositata per il settore dell’omeopatia, ben lontano dai fatturati delle grandi multinazionali farmaceutiche, onere obiettivamente non sostenibile per la quasi totalità delle aziende del settore, con la conseguenza inevitabile della chiusura di molte di esse e la scomparsa dal mercato della maggior parte dei farmaci non convenzionali. Una situazione che priverebbe i cittadini di farmaci con i quali si curano quotidianamente, senza contare la non meno trascurabile perdita di migliaia di posti di lavoro.
L’argomento dell’immissione in commercio di nuovi farmaci omeopatici è così attuale e sentita che è stata presentata anche una recente interrogazione parlamentare, a firma dell’On. Cristiana Muscardini, Presidente della Commissione per il Commercio Internazionale del Parlamento Europeo, che definisce come assolutamente ingiustificati gli aggiornamenti tariffari (oltre il 700%) che rischiano di danneggiare in modo irreversibile la competitività delle aziende italiane, favorendo invece le dirette concorrenti di paesi come Francia e Germania.
Questi, dunque, i motivi che hanno spinto il comitato a lanciare una petizione “Insieme per l’omeopatia”, un documento semplice e chiaro che è allo stesso tempo un grido d’allarme rivolto alle istituzioni. Verranno inoltre realizzati video contenenti immagini e dichiarazioni per una migliore sensibilizzazione del pubblico, veicolati poi tramite Youtube.
“Dopo anni di forte impegno dell’Azienda a favore una maggior apertura del mercato verso le medicine biologiche e di origine naturale, sono particolarmente compiaciuto che l’opinione pubblica abbia compreso l’importanza terapeutica di questi farmaci. Pagare gli importi arbitrariamente richiesti dall’AIFA è un problema di tutto il settore, specie per le molte piccole aziende italiane che sarebbero costrette a chiudere: questo penalizzerebbe innanzitutto medici e pazienti, e per questi motivi abbiamo deciso di schierarci a sostegno di questa battaglia. Spero che l’iniziativa di questi cittadini non rimanga inascoltata: come leader del settore in Italia faremo la nostra parte per dare loro la massima visibilità e supporto”, ha concluso Alessandro Pizzoccaro, presidente di Guna Spa.
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