"Non chiamo i vigili per impedire l'accesso a scuola", ha dichiarato qualche giorno fa Chiara Appendino, sindaco di Torino. Eppure è esattamente quello che è stato fatto proprio nella sua provincia. Sono gli effetti del decreto Lorenzin e a farne le spese sono i bimbi che ad un tratto si vedono negato l'accesso all'asilo senza comprenderne il motivo.
"Non possiamo entrare. La legge Lorenzin ci ha discriminati". È quanto si legge nei cartelli dei genitori scesi in piazza a Torre Pellice, comune in provincia di Torino, per protestare contro l'allontanamento da scuola di una bimba di tre anni perché non vaccinata.
Il gruppo ha esposto cartelli e disegni di fronte all'asilo per poi dirigersi in corteo verso il municipio. "Anche mia figlia non è vaccinata - afferma Cristina, mamma di una bimba di due anni dell'asilo -. Frequenta l'asilo perché abbiamo avuto il colloquio pre-vaccino con l'Asl e ne abbiamo chiesto un secondo. Le pressioni del Comune nell'obbligarci a vaccinare i nostri figli non mi piacciono. È come se si mettesse in dubbio la nostra capacità di essere genitori".
"Spero che la bimba esclusa possa rientrare e concludere il suo ciclo scolastico", afferma Elisa Jouvenal, responsabile dell'asilo. La sua esclusione, conclude, "è una scelta del Comune e non della scuola".
La mattina del 4 aprile la bambina di soli tre anni era sta accompagnata dai genitori all'asilo, ed è qui che al nido. "Ho capito subito perché erano lì, nostra figlia non è vaccinata e avevamo ricevuto la raccomandata che ci diceva che sarebbe stata espulsa - ha raccontato Eros Giustetto, papà della piccola - Ci siamo presentati lo stesso, perché avremmo voluto farle finire l'anno scolastico. Ad agosto compirà tre anni, è sana come un pesce, non si ammala mai".
"Abbiamo chiesto di fare gli esami per verificare che non abbia intolleranze ai farmaci - racconta - ma non ci hanno ancora risposto. E avevamo un accordo con il medico dell'Asl di Pinerolo: dopo quegli esami ci saremmo visti e avremo deciso cosa fare, ma il segretario comunale ha forzato la mano e siamo stati sbattuti fuori da scuola".
Quello appena riportato non è l'unico caso. I genitori che hanno aderito al "gruppo per la libertà vaccinale" del Pinerolese si sono incontrati per fare il punto sulle rispettive scadenze e decidere come procedere. "Altri bambini di altre scuole potrebbero essere espulsi nei prossimi giorni - ha spiegato Giustetto - abbiamo anche sentito il nostro avvocato per capire come opporci. Siamo contrari ai vaccini esavalenti e alcuni non li riteniamo utili. Se la portiamo alla Asl, però, glieli fanno tutti". Eros racconta anche che quando si è presentato all'appuntamento per la vaccinazione della figlia ha chiesto ai medici del servizio sanitario di Pinerolo bugiardini e istruzioni di ogni farmaco: "non me li hanno dati e io sono andato via", riferisce.