09/09/2019
Bere bevande zuccherate può portarci alla morte?
Il consumo di bevande sia zuccherate sia con dolcificanti ipocalorici potrebbe essere collegato a maggior rischio di morte per tutte le cause: rispetto ad un basso consumo (meno di un bicchiere al mese), coloro che riferiscono di berne due o più bicchieri al giorno hanno un rischio di morte dell'8% maggiore nel caso delle bibite zuccherate e del 26% maggiore per quelle con dolcificanti artificiali.
È quanto emerge da uno studio condotto in 10 paesi europei tra cui l'Italia e pubblicato sulla rivista JAMA Internal Medicine. Lo studio ha coinvolto quasi 452.000 tra maschi e femmine ed è durato oltre 16 anni in cui sono stati registrati quasi 42 mila decessi ed ha confrontato il consumo di bibite di vario tipo sulla base di questionari alimentari compilati dai partecipanti.
È così emerso in particolare che rispetto a un basso consumo bere ogni giorno due o più bicchieri di bibite si associa a maggior rischio di morte per patologie cardiovascolari e bere uno o più bicchieri al giorno per patologie dell'apparato digerente. “L'osservazione impressionante del nostro studio è che abbiamo trovato associazioni col rischio di morte per tutte le cause sia per le bibite zuccherate, sia per quelle dolcificate artificialmente”, ha affermato Neil Murphy, dello IARC (International Agency for Research on Cancer), autore dello studio.
Come spiega Murphy, i possibili meccanismi biologici in atto, in grado di spiegare queste associazioni sono diversi per i due tipi di bibite: per quelle zuccherate in primis l'eccesso di calorie che contribuisce all'aumento di peso e all'obesità, sebbene l'associazione sia stata riscontrata anche per i consumatori magri, segno che, oltre all'eccesso di peso, giocano un ruolo importante anche altri meccanismi. Le bibite zuccherate alzano la glicemia (concentrazione di zucchero nel sangue) che a sua volta porta a maggiori livelli di insulina, insulino-resistenza e infiammazione.
Nel caso delle bibite con dolcificanti artificiali i meccanismi sono meno chiari: prove scientifiche ancora limitate suggeriscono che i dolcificanti non sono inattivi ma potrebbero indurre comunque iperglicemia e alti livelli di insulina. Servono tuttavia altri studi per verificarlo.
L'autore conclude che, per quanto si tratti di uno studio epidemiologico di tipo 'osservazionale', i risultati danno sostegno alla validità di iniziative di salute pubblica volte a ridurre il consumo di bibite.





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