Una bambina di due anni di Monselice è morta all'ospedale di Padova dopo cinque giorni di ricovero per infezione da Escherichia coli. Le condizioni cliniche della piccola sono precipitate giovedì dopo un peggioramento di fegato e reni e sono partite le procedure per accertare la morte cerebrale. Secondo quanto si è appreso, dopo il consenso dei genitori della piccola, sono stati donati gli organi. Torna così la paura per il batterio killer in Italia.
“Al momento non esiste alcun riscontro clinico e scientifico che possa accomunare il caso della bambina di Padova con il cosiddetto batterio killer tedesco”. Ha precisato però l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto in relazione al caso della bambina ha confermato che “i prelievi sono comunque stati inviati all’Istituto Superiore di Sanità (dove è attivo proprio il registro nazionale delle sindromi uremico emolitiche) secondo lo specifico protocollo nazionale e gli esiti degli esami, che verranno resi noti non appena disponibili, si avranno tra lunedì e martedì”.
La sindrome uremico emolitica, pur essendo una malattia non frequente, si è presentata in Italia in oltre 700 casi negli ultimi 20 anni e la sua incidenza annuale è pari allo 0,35 nuovi casi ogni 100.000 abitanti in età pediatrica per anno. I casi a Padova sono stati 71 negli ultimi 10 anni, dei quali 15 tra il 2009 e il 2011. Il tasso di mortalità si attesta tra il 3 e il 7%.
“Si tratta quindi di una patologia certamente grave – aggiunge Coletto – ma non collegabile automaticamente al cosiddetto batterio killer. È assolutamente imprudente trarre conclusioni affrettate e soprattutto darne pubblica diffusione prima degli esiti degli esami in corso all’Iss”.
29/07/2011
Batterio killer, caso sospetto a Padova: morta una bimba

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