I vaccini sono diventati da alcuni mesi un'emergenza nazionale. Ministero, istituzioni sanitarie, ordini professionali, Regioni, con il supporto di larga parte dei mass media, hanno trasformato un problema esistente in uno psicodramma collettivo, creando un eccessivo allarme tra la popolazione. Perché il calo delle vaccinazioni non è catastrofico, e i casi di meningite - che giustamente fa paura - sono nella norma, anzi al di sotto rispetto allo scorso anno, tanto che nelle passate settimane è dovuto intervenire l'Istituto superiore di sanità per dire che non c'era alcun rischio epidemico.
Intanto non si parla d'altro che di vaccini, come se fossimo in presenza di un disastro nazionale, mentre non si guarda alle stragi che avvengono nel nostro Paese - ogni anno e da anni - nell'indifferenza della politica, della amministrazioni pubbliche, dei "santuari" della sanità che si limitano a segnalare, senza calcare la mano (come invece hanno fatto e fanno sulle vaccinazioni). Anche in questo doppiopesismo c'è una responsabilità dei media, più attenti alle sirene del potere che ai problemi della collettività.
Di che sto parlando? Dell'ecatombe provocata in Italia - come in altri paesi - dall'inquinamento atmosferico: secondo l'Agenzia europea per l'ambiente le emissioni nocive hanno ucciso nel 2013 oltre 66 mila italiani (in Europa oltre 400 mila persone). In pratica ogni giorno 200 persone muoiono a causa di un'aria pessima. Ma queste persone avrebbero potuto vivere di più. Infatti l'Organizzazione mondiale della sanità ha associato l'alta concentrazione di polveri sottili alle morti premature, sollecitando le istituzioni pubbliche a correre ai ripari, affinché adottino tutte le misure necessarie per ridurre l'inquinamento atmosferico. Cosa che non sta facendo l'Italia: il nostro è uno dei paesi dove le norme sulla qualità dell'aria non vengono rispettate e per questa ragione rischia adesso pesanti sanzioni da parte della Ue.
Eppure siamo in uno "stato di guerra ambientale" che annienta decine di migliaia di vite. Ma non se ne parla. Non sono in grado di fare il confronto tra il numero di interviste e di comunicati e di convegni dedicati ai vaccini con quelli relativi all'aria avvelenata. Ma anche se fossimo in un rapporto di dieci (sui vaccini) a uno (sull'inquinamento), possiamo essere certi invece che il rapporto sul numero dei morti non vaccinati è di uno a migliaia (da polveri sottili).
Tra l'altro si è scritto spesso nelle ultime settimane - in particolare dopo il caso Nola - del sovraffollamento dei Pronto soccorso. Si dimentica però che l'aria inquinata sta trasformando un esercito di italiani in malati cronici che nei periodi di smog alto - come dicono medici e infermieri - stanno peggio e intasano Ps e ambulatori in seguito ad attacchi d'asma, malattie respiratorie, reazioni allergiche. Tralascio i dati che riguardano le minori aspettative di vita sulle singole città però se stessi a Torino sarei ancora più preoccupato, visto che lo smog riduce l'aspettativa di vita di 22 mesi.
Allora, questa è o no un'emergenza pubblica vera? I dati sono o no da allerta per la nostra salute? Non credo ci siano dubbi sulla risposta. Però le istituzioni sanitarie, il ministro, le Regioni, l'Ordine dei medici, anche in questo caso fanno come le solite tre scimmiette. Anzi no, perché una delle tre vede. Ma solo quello che vuole. E che può controllare e utilizzare. Come i vaccini. Mentre l'aria killer continua fare una strage di italiani ogni giorno.
E se qualcuno pensa che sia una questione da ministero dell'Ambiente, sbaglia di grosso, perché questo dicastero può e deve intervenire - magari con maggiore energia - sui cambiamenti climatici e spingere di più insieme a Regioni ed Enti locali affinché l'inquinamento da traffico venga ridotto drasticamente (il 40 per cento del biossido di azoto presente nell'atmosfera è determinato dalle auto in circolazione), ma essendo lo smog il primo e più grande pericolo per il benessere della collettività, è sconcertante l'indifferenza, o la sottovalutazione, da parte della sanità nel suo complesso.
06/02/2017
Allarmismo sui vaccini e silenzio sull'aria killer
Fonte: Repubblica.it

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